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Nella Wicca e altre correnti neopagane  la Dea triplice impersona i tre aspetti della Dea Madre (o Madre Natura, o Grande Dea), spesso erroneamente identificata con Gaia, la Madre Terra (la Magna Mater romana).
I tre aspetti della Dea sono la Giovane, pura e rappresentazione del nuovo inizio; la Madre, generatrice della vita, disponibile e compassionevole; e la Vecchia Saggia, rappresentante il culmine della vita nella totale conoscenza ed esperienza.

Questi aspetti rappresenterebbero il ciclo della vita: nascita, vita e morte, che si riproducono all'infinito in un cerchio continuo.
In alcune religioni neopagane che hanno inglobato il concetto della Dea triplice spesso i tre ruoli vengono assegnati a varie dee.

  1. La Giovane " La Luna nuova è la dea bianca della nascita e della crescita"

La giovane rappresenta la nascita, lo sviluppo futuro, l'incanto, il principio femminile. Dee identificate in questo aspetto possono essere: Brigid, Nimue, Durga, Verdandi, e altre.

  • La Madre "la Luna piena, la dea rossa dell'amore e della battaglia"

Rappresentante la fertilità, l'equilibrio, il potere, la misericordia. Può essere identificata con: Aa, Ambika, Cerere, Astarte, Lakshmi, Urd, e altre.

  • La Vecchia" la Luna calante, la dea nera della morte"

Rappresentante la saggezza, il riposo e la compassione può essere identificata con: Hel, Maman Brigitte, Oya Yansa, Skuld, Sedna, Kali, e altre.


Graves identifica il triplice aspetto della Dea con le tre fasi della Luna.
Un errore frequente nelle scritture neopagane è la confusione della Luna nuova con la Luna crescente. Il termine Luna nuova si riferisce alla fase della Luna in cui essa è totalmente oscurata e non può essere confuso con la Luna crescente, la fase in cui avviene il passaggio da Luna nuova a Luna piena. Il disegno della triplice dea è anche usato come tatuaggio dalla Veggente quando intende rivelarsi. Questa figura, assimilabile per importanza al Papa cattolico, si tatua il simbolo sulla fronte quando ritiene che sia il momento di far sapere al mondo che è in carica.

  • Le Dee del destino

Un altro archetipo inter-culturale è quello delle tre dee del fato. Nella mitologia greca erano le Moiren in quella nordica le Norne. La manifestazione della dea del fato in frome multiple è anche attestata in un papiro dell'antico Egitto, in cui si descrive la nascita di un figlio come una grazia della Sette Hathor.
Nel folklore greco, è ancora diffusa la pratica di preparare, la sesta notte dopo la nascita, un tavolo basso con cibo e bevande per invitare il destino ad entarre nella casa per benedire il neonato. Una cerimonia simile è praticata in India, dove la dea che visita la casa è Sashthi (la sesta). Persino nei racconti scandinavi ricorre la visita delle Norne in caso di nascite. Le raffigurazioni delle dee del fato sono spesso donne in vesti di sacerdotesse.

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